Bio

Arianna Sperotto nasce a Marostica nel 1989, dove vive e lavora. Da sempre incline alla creatività manuale frequenta il Liceo d’arte (2003-2007)e si diploma nel 2007 in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, studi che le consentiranno di approfondire i principali metodi di espressione pittorica e incisoria. Gli anni immediatamente successivi (2010-2011) sono anni di sperimentazione in studio che le permetteranno di ricercare la propria dimensione giocando con materiali, tecniche, reazioni ed impasti, fino ad approdare ad uno stile personale che le consente di esplorare l’idea di spazio sconfinato in senso oggettivo e soggettivo. Il suo lavoro pittorico si basa sulla connessione tra l’uomo e la terra. La terra è elemento fondamentale per l’uomo così come l’uomo può identificare se stesso nell’idea di terra che dà vita. Concettualmente, l’uomo è come la terra: una terra senza seme non porta a nessun frutto ma qualsiasi cosa cada trova una dimensione fertile; così come un’idea coltivata e inseguita dall’uomo, qualsiasi essa sia, lo porta alla realizzazione di se stesso.

“Per i miei lavori mi lascio ispirare dalle sensazioni del momento, emozioni, ricordi, incontri, seguendo la gestualità intuitiva delle mani che trascinano il colore dando vita a luci e ombre, senza l’uso di pennelli che creano un ostacolo tra me e il contatto diretto con la tela. Uso resine mischiate con sabbie e sassi per creare la matericità e per accentuare la sensazione del vento che soffia a volte aggiungo delle spighe che raccolgo una ad una. Mi piacerebbe che il fruitore sia coinvolto in queste vedute e che usi la sua immaginazione per realizzare le proprie sensazioni.”

 

“(…) Nei lavori di Sperotto non vi sono cieli tersi ma la tavolozza scura indica un cambiamento, dove pioggia e vento porteranno a nuovi cieli. (…) Nel silenzio meraviglioso generato da queste atmosfere surreali, l’uomo riposa la mente per sedimentare le esperienze vissute attraverso i vissuti delle persone incontrate durante il cammino.(…) Nelle grandi tele di Arianna Sperotto il nostro sguardo è invitato ad entrare e a percorrere le vie di cui non vediamo la fine.(…)La memoria non è solo un magazzino ma la testimonianza della continuità dell’esistenza: la consapevolezza di aver avuto una storia e di poterne scrivere una, di aver vissuto tempi e spazi come cornici per vicende, di aver incontrato persone, di aver vissuto relazioni ci fa essere consapevoli del presente. (…)”

Francesca Rizzo, luce, 2017  

 

 

 

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